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Politelia: cause e trattamenti per intervenire sul “terzo capezzolo”

politelia, che cos'è

La politelia (termine derivante dal greco “poli” ovvero “tanti” e “thélé” che significa “capezzoli”) è un’anomalia piuttosto rara che comporta la comparsa di capezzoli in più. Si tratta quindi di una malformazione che riguarda il seno e, pur non essendo pericolosa, può essere causa di imbarazzo estetico in chi ne è colpito. Sebbene sia un problema che interessa principalmente le donne, possono anche verificarsi dei casi di politelia in soggetti maschili. Ne abbiamo parlato proprio al Dermoclinico con Jonathan Kashaian che, durante una visita dermatologica a Milano con il Prof. Antonino Di Pietro, il nostro Direttore Sanitario, ha scoperto di avere un terzo capezzolo. Scopriamo maggiori dettagli su questa particolare anomalia.

Politelia: significato

Come suggerito dal nome, la politelia è una malformazione consistente nella presenza di capezzoli in più, che vengono abitualmente definiti “capezzoli soprannumerari” o “capezzoli accessori”. In genere, i capezzoli in eccesso si presentano come una sorta di macchia. In buona parte dei casi, il capezzolo in eccesso presenta un diametro che può raggiungere al massimo il 30% di quello dei normali capezzoli. Solitamente, i capezzoli soprannumerari sono singoli e sono localizzati lungo la cosiddetta linea mammaria. Seppur molto di rado, possono tuttavia essere presenti anche in altre aree del corpo come le spalle, il collo o la schiena. I capezzoli accessori sono di solito asintomatici ma può accadere che siano soggetti a delle modifiche nel corso degli anni. Possono ad esempio cambiare colore e forma. Può inoltre accadere che in specifici momenti della vita femminile, come l’adolescenza o la gravidanza, essi espellano latte.

Politelia: cause

politelia, causa nel dnaDietro la politelia quali cause si nascondono? Occorre prima di ogni altra cosa sapere che siamo di fronte a una malformazione del seno presente fin dalla nascita. A esserne interessate sono tra le due e le sei donne ogni cento. L’origine di questa particolare anomalia sembrerebbe essere di tipo ereditario. In base a quanto sostenuto dalle teorie evoluzionistiche, nel nostro DNA è scritto che deriviamo da altri mammiferi. Ne consegue che possiamo sviluppare più capezzoli o mammelle. Entrando maggiormente nel dettaglio, alcuni esperti ritengono che la politelia derivi dalla persistenza di residui della ghiandola mammaria omolaterale, apparsi durante la vita fetale ma che hanno successivamente perso connessione con la mammella originaria. Altri studiosi ipotizzano invece che la malformazione abbia origine dalla cresta lattea, un ispessimento ectodermico della pelle che compare per la prima volta nell’embrione, lungo il quale si sviluppano poi le ghiandole mammarie.

Come trattare la politelia

Come puntualizzato poc’anzi, la politelia è in genere asintomatica. Per questo motivo, in buona parte dei casi non è necessario intervenire con alcun trattamento, se non per finalità puramente estetiche. Il rimedio è esclusivamente chirurgico e può essere effettuato solo se il capezzolo è completo. L’escissione viene inoltre messa in atto per ragioni diagnostiche, nel caso in cui si sospetti la presenza di una possibile neoplasia. L’intervento, della durata di mezz’ora circa e svolto in anestesia locale, può essere paragonato a quello che si esegue solitamente per l’asportazione di un neo. In concreto, lo specialista “taglia” l’area intorno al capezzolo in eccesso con l’ausilio di un bisturi e procede poi saturando i lembi di pelle. Per i punti si utilizzano quasi sempre quelli riassorbibili. La cicatrice resta così poco visibile. La lunghezza della stessa varia per ovvi motivi a seconda della lesione su cui si è intervenuti.