Rosellina Salemi di La Repubblica, introduce un nuovo tema sulla prevenzione antiage. E se fosse tutta una questione di genetica? La giornalista ha incontrato due esperti, il chirurgo estetico Fiorella Donati e il dermatologo plastico Antonino Di Pietro, per ascoltare entrambi i pareri su come molte pazienti, arrivino in studio con la classica affermazione “Non voglio essere come mia madre“. Ebbene, a volte ci sono delle espressioni e delle emozioni che si riflettono sul nostro viso come su quello dei nostri genitori o figli.
Specchio e cellule
Come si interviene sui i primi inestetismi cutanei? Il professor Di Pietro sceglie dei metodi poco invasivi per attenuare i primi segni dell’invecchiamento cutaneo. I trattamenti dal dermatologo disponibili sono il picotage , delle microineizioni di acido ialuronico naturale molto ravvicinate tra loro, in modo da stimolare la produzione di collagene ed elastina e ottenere un aspetto cutaneo turgido, risollevato e levigato. Altra alternativa sono i laser frazionati che eliminano i primi strati di pelle favorendo il ricambio cellulare e prevenendo la formazione di macchie cutanee e cheratosi. A supporto come mantenimento dopo queste sedute, il dermatologo Di Pietro consiglia creme antiage con complesso Fospidina di ultima generazione anti-aging.
Destini incrociati
Quando bisogna cominciare? Ci sono eredità come il doppiomento, condivide il medico chirurgo Donati, che purtroppo non possiamo evitare e che nella maggior parte dei casi richiedono un intervento di chirurgia estetica per essere eliminate, a prescindere dall’età anagrafica. Mentre il dermatologo e direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano, Di Pietro, sottolinea come i primi trattamenti antiage dallo specialista possono essere effettuati intorno ai 30 anni.