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Filler all’acido ialuronico: con il lockdown aumentano le richieste per migliorare viso e labbra

Filler all’acido ialuronico: con il lockdown aumentano le richieste per migliorare viso e labbra

Le continue riunioni in videoconferenza hanno reso i nostri difetti e le nostre imperfezioni insopportabili. Il prof. Antonino Di Pietro, dermatologo plastico, fondatore e direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis, intervistato da Fanpage.it, svela perché sono aumentati gli interventi estetici al viso e quali sono quelli più gettonati.

Vanità ai tempi del Covid-19

Prima di Zoom fu Snapchat, l’app multimediale per smartphone e tablet, usata soprattutto da adolescenti e che consentiva di applicare dei filtri al proprio volto, a spingere molti di coloro che la usavano abitualmente a rivolgersi a chirurghi estetici e specialisti, al fine di poter apparire quanto più simili ai loro selfie corretti dai filtri di Snapchat.

Oggi invece, in tempo di pandemia, non bastava la paura del virus, la noia del lockdown, la vita sociale azzerata. Il Covid-19 ha costretto la maggior parte di noi, anche i meno vanitosi, a fare continuamente i conti con il proprio aspetto. Collegati costantemente in videocall con telecamere di scarsa qualità che amplificano difetti e imperfezioni, sono aumentate le richieste di interventi estetici.

Un eccesso di esposizione ci porta necessariamente alla ricerca di un miglioramento. E poi le telecamere con cui ci riprendiamo sono spesso di bassa qualità e per questo motivo causano anche un’accentuazione dei difetti” – afferma il professor Di Pietro che, secondo la sua personale esperienza, ha visto triplicate se non addirittura quadruplicate le richieste per avere consigli sui trattamenti e modi per migliorare il proprio aspetto.

Gli interventi più richiesti

Oggi che viviamo in un costante selfie, dove spesso facciamo fatica a guardare i visi degli altri perché troppo concentrati sui nostri, le richieste di riempire rughe, aumentare il volume delle labbra, eliminare le zampe di gallina dal contorno occhi, sono aumentante esponenzialmente.

Sopra o sotto la mascherina, la tipologia di interventi richiesti è strettamente correlata al lavoro svolto. Chi lavora in smartworking e quindi non indossa la mascherina durante le ore lavorative, chiede maggiormente interventi volti a migliorare la zona delle labbra, in quanto si tratta della zona del viso che notiamo di più quando siamo in videoconferenza perché è la parte in movimento. Attraverso filler di acido ialuronico si possono riempire i vuoti delle rughe o le pieghe, e anche dare maggior turgore alle labbra.

Chi invece si trova a dover andare in ufficio, con la mascherina che copre metà del volto, solitamente decide di migliorare la zona del contorno occhi e della fronte: “La parte alta, al di là di Zoom, oggi è comunque la più scoperta. E anche in questo caso i filler sono una buona soluzione per migliorare questa zona. Al contrario invece del botulino che distrugge e paralizza le espressioni modificando irrimediabilmente le caratteristiche del viso”.

Due segreti prima di ricorrere a chirurgia e iniezioni

Al di là della chirurgia e delle iniezioni, esiste un modo per migliorare l’immagine nettamente più economico e veloce: la luce.

È importante capirne l’importanza per dare un’immagine più giovane e fresca” – sottolinea il Prof. Di Pietro.

Al fine di poter migliorare la propria immagine in videocall, la luce dev’essere posizionata frontalmente in modo tale da illuminare tutto il viso, spianare la pelle e farci apparire più giovani. Se, al contrario, la videochiamata la facciamo accanto ad una finestra che illumina solo un lato del viso, il gioco di ombre che si crea ci farà apparire più vecchi.

E se la luce può aiutarci a intervenire in maniera tempestiva, ma pur sempre temporanea, su quel difetto terribile che notiamo ogni volta che accendiamo la fotocamera, avere cura della propria pelle è essenziale per sentirsi meglio e avere un viso più raggiante. “Io credo molto nella rigenerazione della pelle” – dice il Prof. Di Pietro, che consiglia creme a base di Fospidina, in grado di donare immediatamente un effetto più liscio e luminoso al nostro volto.

Tra i trattamenti rigeneranti di ultima generazione utili a prevenire i primi inestetismi dell’invecchiamento cutaneo, l’Istituto Dermoclinico Vita Cutis propone in esclusiva il trattamento Dermoneed, una seduta che sfrutta fasci di luce rossa, blu e infrared in combinazione a un gel che sfrutta la tecnologia liposomiale del complesso Fospidina. In base alla luce utilizzata, il trattamento Dermoneed è efficace per rigenerare la pelle in maniera totalmente naturale e indolore, aiutando anche in caso di inestetismi specifici come macchie e acne.