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Caduta dei capelli a seguito del corona virus

caduta dei capelli a seguito del coronavirus

Caduta dei capelli a seguito del corona virus

Esiste una relazione fra l’infezione da Sars-Cov-2 e perdita di capelli? Alcuni pazienti dopo aver contratto il coronavirus hanno manifestato alcuni inestetismi anche a livello di capelli e cuoio capelluto. Si tratta di una problematica che noi dermatologi abbiamo effettivamente riscontrato in questo anno e mezzo di pandemia ma, al momento, sembrerebbe trattarsi solo di un fenomeno transitorio. La caduta dei capelli da coronavirus tende infatti a risolversi già dopo qualche mese.

Quali sono le cause della perdita di capelli da coronavirus?

stress da covid ci sono legami con la perdita di capelli?Dal punto di vista scientifico non possiamo ancora dare delle risposte certe sulle cause che potrebbe determinare in alcuni casi la perdita di capelli da coronavirus, siamo ancora nel campo della ricerca, si possono però fare tre ipotesi:

  • Forte stress: tra le principali cause che possono determinare una possibile caduta capelli sappiamo esserci lo stress. Ogni volta che dobbiamo affrontare una malattia importante – o del tutto nuova come nel caso del Covid – il nostro organismo vive un periodo di stress che può andare ad agire sul microcircolo. Sappiamo, infatti, che sotto stress i vasi sanguigni tendono a restringersi e a far passare meno sangue (pensiamo a come diventiamo pallidi dopo un forte spavento), una vasocostrizione che può colpire anche il cuoio capelluto apportando meno sangue, ossigeno e sostanze nutritive ai bulbi piliferi e ai centri germinativi del capelli.
  • Carenza nutrizionale:  durante la fase acuta della malattia si tende a mangiare poco, o a non mangiare fatto, e questo porta ad una grossa perdita di peso e di conseguenza anche ad una perdita dei capelli. Un fenomeno che si verifica ogni volta che si fanno delle diete ferree o in caso di anoressia e bulimia che sono infatti tra le maggiori cause scatenanti della calvizie femminile.
  • La terza ipotesi è quella legata direttamente al virus del Covid. In questo anno e mezzo abbiamo capito che il virus aggredisce i vasi sanguigni, tende a distruggerli e a causare dei trombi, dei coaguli. Questo spiega le gravi polmoniti che hanno portato in questi mesi ad affollare le terapie intensive: i trombi chiudono i vasi sanguigni, il sangue non circola più e i tessuti vanno in necrosi. Stessa cosa avviene in altri organi come il cuore, il cervello, i reni. A livello scientifico non abbiamo ancora risposte certe – la ricerca è già stata avviata a livello internazionale ma ci vogliono mesi prima di avere dei risultati – ma la causa della perdita dei capelli nei malati di Covid-19 è probabilmente legata proprio ad un indebolimento dei vasi capillari che nutrono i bulbi piliferi. Con meno sangue ai bulbi e alle cellule germinative dei capelli la perdita dei capelli è inevitabile. Una caduta che abbiano notato sia negli uomini che nelle donne.

Prima arrivare a conclusioni affrettate è sempre bene condividere con il proprio dermatologo di fiducia, anche quando magari non è possibile recarsi in sede per una visita dal vivo, è possibile affidarsi a nuove tecnologie che permettono di ottenere dei primi chiarimenti ideali per orientarsi e comprendere se è necessario recarsi dall’esperto quanto prima.

Oltre alla caduta dei capelli, si parla di tricodinia: qual è la correlazione tra il virus del covid e questi fastidi?

tricodinia cause e rimediLa tricodinia è un un dolore/fastidio a livello del cuoio capelluto che può essere causato, esattamente come abbiamo detto sopra per la caduta, da fattori di ansia e stress oppure dall’ipossia, una condizione di carenza dell’ossigeno a livello dei tessuti dell’organismo. Un esempio semplice: se leghiamo un laccio stretto al dito, dopo un po’ il dito diventa paonazzo e si avverte dolore per la mancanza di circolazione. La stessa cosa avviene al cuoio capelluto quando si hanno alterazioni nella circolazione sanguigna. È un disturbo che può presentarsi associato alla caduta o anche no. Anche in questo caso sono stati avviati gruppi di ricerca a livello mondiale per cercare di comprendere il rapporto di causa-effetto che c’è tra coronavirus e questa anomale perdita di capelli, nonché l’evoluzione nel tempo. Solo quando avremo una casistica più ampia, sarà possibile delineare un quadro più preciso e completo.

In questi casi, quando la caduta dei capelli è evidente è consigliato prenotare una visita dal vivo per una migliore diagnosi e relativa cura per la perdita dei capelli. In un primo step per indagare lo stato di benessere del cuoio capelluto il dermatologo si affiderà a un esame chiamato tricofotogramma. La seduta è totalmente invasiva e permette di stabilire l’eventuale terapia da seguire successivamente.

A livello dermatologico, che cosa si può fare di fronte a queste problematiche?

Il consiglio generale è quello di rivolgersi al dermatologo per una corretta terapia anche a livello dermocosmetico, perché è lo specialista di riferimento per possibili i disturbi che possono interessare annessi cutanei quali pelle, unghie e capelli. Tra i dermocosmetici che possono essere utili in ottica di prevenzione e mantenimento dell’equilibrio della chioma ci sono lozioni a base di glixina, nuovo principio attivo a base di glicogeno, una sostanza presente nei primi mesi di vita quando il bambino si sta formando nel ventre materno. Molti studi infatti ritengono che il glicogeno sia fondamentale nella formazione dei capelli nell’embrione e abbiamo notato che – se usata dopo un forte periodo di stress, una dieta ferrea o una malattia – favorisce la ricrescita dei capelli, rendendoli più forti. I dermatologi la usano sotto forma di lozione ma è disponibile anche in shampoo.

I trattamenti più indicati in caso di perdita di capelli

quali trattamenti sono indicati in caso di perdita di capelli?L’istituto Dermoclinico Vita Cutis ha sviluppato un trattamento esclusivo per il trattamento della perdita di capelli: il Biorevis. Si tratta di una terapia che attraverso microineizioni di particolari sostanze quali aminoacidi e peptidi aiuta a rigenerare i bulbi piliferi, aiutando a restituire alla chioma benessere ed equilibrio. Il trattamento Biorevis è esclusivo sulla sede di Milano ed è consigliato in caso di diradamento, alopecia e capelli fragili. Questa terapia può essere abbinata al PRP una seduta rivitalizzante per capelli che sfrutta un gel piastrinico. È importante rivolgersi a centri specializzati nell’eseguire Il PRP proprio per la delicatezza e particolarità di questo trattamento. L’Istituto Dermoclinico Vita Cutis grazie alla sua professionalità è riconosciuto a Milano e a livello nazionale, come centro dermatologico sicuro e affidabile nell’eseguire il PRP perché ha ottenuto una certificazione da un centro trasfusionale ospedaliero.