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Pelle a prova di sole – ELLE

L'epitelioma è il primo effetto collaterale di scottature e ustioni.

Con i primi raggi di sole parte subito la voglia di weekend al mare, al lago o semplicemente fuori città per godersi tutto il meglio dell’attività en plein air. Ma sono proprio i primi giorni di sole che possono causare scottature ed eritema solare.

Questo è il momento dell’anno in cui il pericolo scottature tocca il suo picco, dato che la nostra cute, finora coperta e protetta da abiti non è pronta a ricevere i raggi solari in maniera diretta. Ha insomma bisogno di essere “attivata”.

Così chiarisce il Professor Di Pietro direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis in un’intervista su ELLE. Il sole fa bene, ma solo con le dovute precauzioni, altrimenti genera più danni che benefici accelerando l’invecchiamento cutaneo e incentivando a lungo termine la comparsa dell’epitelioma.

Che cos’è l’epitelioma?

Dopo scottature e ustioni è facile notare la comparsa di macchie scure sulla pelle, in rilievo e desquamanti che si concentrano su viso, collo e fronte. Si tratta di epitelioma cutaneo tra le più comuni forme pretumorali. Se preso in tempo, l’epitelioma, può essere curato senza gravi complicanze per la salute. In Italia, negli ultimi anni si è registrato un aumento di tumori della pelle (epitelioma) di circa il 20%, mentre un 30% in più soffre di cheratosi attiniche. Il primo sole, non è quindi da sottovalutare e vanno rispettate delle regole:

  • Scegliere una buona protezione alta. Meglio 30 o 50 SPF.
  • La pelle può resistere al massimo 20 minuti al sole senza protezione.
  • Non esporsi nelle ore centrali della giornata.

Anche in caso di fototipo III o IV è essenziale applicare la crema solare con alta protezione nei primi giorni al mare. In caso di pelle olivastra, la cute impiega circa una settimana prima di attivare una corretta produzione di melanina. Per la pelle più chiara occorrono 2 settimane. In caso invece di pelle molto sensibile e vulnerabile al sole è consigliato evitare l’esposizione diretta ai raggi UV.

Come prevenire danni come l’epitelioma cutaneo con la giusta protezione solare

L’epitelioma della pelle può essere benigno, non è un danno del tutto irreversibile. Ovviamente una volta diagnosticato deve essere curato per non covertirsi in un’epitelioma maligno. Per cominciare, è necessario scegliere una protezione solare alta. I filtri contenuti nei solari sono classificati in filtri minerali (fisici) e non minerali (chimici). I primi contengono piccolissime microparticelle di ossidi di zinco e titanio (nella maggior parte delle formulazioni). Essi agiscono creando uno strato sulla cute che respinge i raggi ultravioletti. I filtri minerali sono però più vulnerabili a sudore e sebo; che li disgregano, lasciando penetrare i raggi solari attraverso gli strati cutanei. Inoltre una protezione solare con filtri fisici, può essere non indicata per pelli miste e grasse, proprio perché lo scudo protettivo può occludere i pori favorendo la comparsa di comedoni.

La maggior parte dei dermatologi consiglia solari a base di filtri non minerali (chimici) che emulano le fisiologiche reazioni chimiche del nostro organismo. Una crema solare con filtri non minerali assorbe la potenza dei raggi UV e la indebolisce lasciando la pelle libera di respirare e stabilmente protetta. Tra i prodotti solari di ultima generazione, troviamo la Plusolina un complesso derivato da ricerca dermatologica italiana. Questo mix di oli vegetali risulta molto performante sulla pelle perché oltre a proteggerla dal sole, svolge un’azione preventiva dei dei danni causati dal photoaging, anticamera di inestetismi come l’epitelioma cutaneo. Attenzione anche ai raggi infrarossi, molto pericolosi per la salute della pelle perché la surriscaldano. I raggi infrarossi trasmessi dal sole, sono energia che trapassa la materia. Per indebolire la loro azione è importante rinfrescare la cute con acque nebulizzanti o bagno in mare; in questo modo si abbassa la temperatura corporea e si indebolisce la loro azione negativa.

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